Fai valere il tuo voto!

E RICORDA CHE PUOI ANCHE DIVENTARE
SCRUTATORE O PRESIDENTE DI SEGGIO

Libertà è partecipazione” è uno dei motti forse più usati per sintetizzare il ruolo dei cittadini all’interno di una democrazia. Come gruppo sorGente ci sembra giusto ribadirlo in vista del voto che tutti gli italiani sono chiamati ad esprimere domenica 4 dicembre nei confronti della riforma costituzionale. Al di là di ogni slogan o intenzione, ciò che conta è che ciascuno si informi adeguatamente e che si rechi alle urne per compiere la propria scelta con consapevolezza.

Solo partecipando alle votazioni ogni cittadino è libero di esprimere il proprio pensiero e di esercitare il proprio potere.

A questo proposito ci preme ricordare, soprattutto ai più giovani, che la partecipazione si articola anche in diversi livelli. Fra questi vi è una forma semplice, ma altrettanto importante, ovvero quella dello scrutatore di seggio.

Lo scrutatore è colui che, nei giorni in cui si vota, sta al seggio e controlla i documenti di coloro che si recano alle urne (carta d’identità, tessera elettorale) e che, concluse le votazioni, partecipa allo spoglio delle schede. E’ un impegno semplice e retribuito!

Per poter svolgere le funzioni di scrutatore occorre possedere i seguenti requisiti:

  • essere cittadini italiani maggiorenni;
  • essere iscritti nelle liste degli elettori del proprio comune;
  • avere assolto l’obbligo scolastico (2° superiore).

Basta poi recarsi presso gli uffici del Comune e compilare una semplice richiesta. La domanda rimane valida per sempre e si può essere chiamati a svolgere questo incarico anche a distanza di anni.

Inoltre, per chi fosse in possesso di un Diploma di scuola superiore, è possibile inoltrare anche la richiesta per diventare presidente di seggio (qualche responsabilità in più, ma retribuzione più alta).

Vi invitiamo caldamente a passare in Comune entro la fine dell’anno, in modo tale che i vostri nominativi siano già attivi a partire dal 2017. (La domanda diventa infatti operativa nell’anno solare successivo).

Partecipare è semplice e non costa fatica, aiuta a sentirsi parte del Paese e ad essere cittadini responsabili.  E anche una piccola retribuzione fa sempre comodo!

Passate in Comune oppure contattateci e… buona votazione!

per il gruppo sorGente
Leonardo e Marta

Scuola e sociale

Non ci può essere comunità se il fine di ogni iniziativa non è l’uomo e il suo stare bene insieme agli altri: l’educazione a una cittadinanza consapevole e rispettosa delle differenze è infatti il fondamento della vita sociale e il motore di qualsiasi attività di valorizzazione e promozione del territorio. Per questo motivo consideriamo essenziale investire nella cultura, nella formazione e nell’educazione dei nostri giovani, e insieme promuovere progetti di sostegno alle fasce più deboli della popolazione.

Con questa premessa, in ambito sociale si intende valorizzare ed ottimizzare quanto già esistente ma al contempo proporre un’amministrazione che sia sensibile, attenta e concentrata rispetto:

  1. Alla lettura dei bisogni e al costante monitoraggio degli stessi, tramite il coinvolgimento dei soggetti che all’interno della comunità intervengono nel sociale, creando una rete che favorisca la sussidiarietà orizzontale e che sia di supporto alla commissione “Servizi Sociali”: i diversi soggetti (comune, parrocchia, associazioni, scuola, no profit, privato, ecc..) cooperano per farsi carico del disagio intercettando precocemente i bisogni e concertando soluzioni mirate.
  2. Alla programmazione di risposte adatte al sostegno delle persone in situazione di fragilità non solo in ottica riparativa ma anche preventiva, promuovendo occasioni di solidarietà e socializzazione anche per favorire fortemente la diffusione della cultura di inclusione. È fondamentale considerare i soggetti in difficoltà (anziani, minori, disabili e persone affette da dipendenze) come risorse per la comunità e non solo come portatori di problemi. Per questo riteniamo significativo:
    1. realizzare iniziative come laboratori creativi, orti sociali e altri momenti d’incontro che favoriscano lo scambio di conoscenze ed esperienze fra generazioni in modo che le   competenze dell’uno diventino patrimonio dell’altro (gli anziani insegnano ai giovani       piccole riparazioni e i giovani contraccambiano insegnando l’utilizzo di nuove tecnologie).
    2. creare occasioni d’incontro/confronto fra i soggetti che accompagnano i disabili e momenti di sollievo per i genitori.
    3. avviare processi di mediazione con privati e agenzie immobiliari cercando di individuare sul territorio unità abitative conformi alle esigenze delle persone disabili.
  1. Alla promozione di servizi gestiti in ottica sovra comunale col fine di ottimizzare le risorse ed evitare sprechi, riducendo nel contempo la disomogeneità territoriale vallare.
  2. Alla diffusione di informazioni aggiornate a puntuali riguardanti l’accesso ai servizi e le opportunità a sostegno della fragilità collegando in rete i vari sportelli in modo che possano scambiarsi dati ed essere così in grado di orientare il cittadino facilitando la soddisfazione delle sue esigenze.
  3. All’inserimento lavorativo protetto per i giovani con disabilità, in gestione diretta o in collaborazione con altre strutture.
  4. Alla realizzazione di baby pit-stop, ovvero di un ambiente protetto e fornito del necessario, in cui le mamme si sentano a proprio agio per allattare e provvedere al cambio del loro bambino.
  5. Allo studio di fattibilità attorno a due possibili sperimentazioni inerenti gli anziani: mini alloggi protetti e “badante in comune”.

 

In ambito scolastico è indispensabile formulare una politica di lungo respiro, che non sia fatta di interventi estemporanei e occasionali, ma che diventi espressione di un progetto che possa guardare al domani nella certezza che “senza istruzione non c’è futuro”.

Bisogna  riportare nel presente l’Istituto Comprensivo modernizzandolo sotto diversi aspetti e stimolando un concorso di intenti tra pubblico e privato che preveda di:

  1. Affiancare la Scuola nella progettazione di iniziative di potenziamento dell’offerta formativa con gli attori privati del territorio (ad esempio, stringendo partnership con aziende locali per portare i loro esperti in classe a tenere lezioni su tematiche di settore).
  2. Sensibilizzare i privati a investire in una scuola migliore.
  3. Realizzare una rete wifi – prerequisito ormai irrinunciabile per la didattica – affinché i ragazzi si possano connettere anche coi loro dispositivi.
  4. Attrezzare ogni aula con LIM (Lavagna Interattiva Multimediale).
  5. Rinnovare e potenziare le aule dedicate alle materie pratiche (arte, musica, tecnica), e mantenerle costantemente aggiornate nel tempo.
  6. Ripensare lo spazio scolastico sulla base di un design che garantistica l’inclusività e l’accessibilità per tutti.
  7. Intervenire sull’estetica degli spazi e dell’architettura per costruire nella scuola ambienti che siano sereni e accoglienti.

 

La Scuola Materna Parrocchiale svolge nella nostra comunità un servizio irrinunciabile che va supportato non soltanto e non esclusivamente con un contributo economico, ma anche in altre forme. Intendiamo cioè avviare un dialogo costante con la Direzione per concordare le modalità d’azione di volta in volta migliori: oltre al finanziamento per contenere la retta mensile, potrebbero rivelarsi utili interventi o collaborazioni per la fornitura di mezzi o servizi di vario tipo.

Allo stesso modo, si crede sia giusto sostenere concretamente l’azione educativa della Parrocchia contribuendo al funzionamento dell’Oratorio e delle sue molteplici attività formative (ad esempio: Spazio Compiti, CRE, ecc).

La valorizzazione del territorio parte in primo luogo dalla sua conoscenza, e quindi dalle iniziative per restituirlo a una dimensione a misura d’uomo. Ecco perché si vuole promuovere Pedibus, la carovana di bambini che vanno a scuola tutti insieme a piedi, con l’accompagnamento di due o più adulti autorizzati. Pedibus è un’idea semplice ma dai grandi vantaggi: elimina l’inquinamento delle auto fuori dalla scuola, fa riscoprire il paese ai bambini e li aiuta a diventare più responsabili, contribuisce a migliorare la salute. Si possono ipotizzare tre/quattro linee: Ruspino-Pregalleno, zona Chiesa, Belvedere, Pernazzaro.

Chi meglio del Sindaco e della sua Giunta può insegnare l’educazione civica? Si vuole portare concretamente questa materia in classe andando a scuola a far lezione, ospitando i bambini in Comune, invitandoli ad assistere a un Consiglio Comunale o ad altre iniziative istituzionali, oppure organizzando eventi ad hoc (ad esempio, un Consiglio Comunale con un OdG pensato per i più piccoli).

Giovani e occupazione

Un’attenzione smisurata deve essere rivolta ai giovani che possano rimanere a San Pellegrino e crescere con tutte le migliori opportunità.

Dopo lo spopolamento dell’Alta Valle, in questi anni si sta verificando una diminuzione dei residenti anche nei paesi della media Valle. Ciò soprattutto per il calo delle nascite, la mancanza di posti di lavoro ma anche per le difficoltà per i giovani di acquistare una casa nel territorio di San Pellegrino. E’ per questo che si ritiene doveroso istituire agevolazioni per i giovani per l’acquisto della prima casa o per la ristrutturazione edilizia a risparmio energetico.

Non è nelle possibilità dell’Amministrazione Comunale creare nuova occupazione. Tuttavia è un compito necessario quello di promuovere iniziative per agevolare la creazione di nuovi posti di lavoro e mantenere quelli esistenti. Per questo si ritiene necessario un costante monitoraggio degli effetti occupazionali dell’Accordo di Programma: negli anni scorsi si è puntato molto sulle nuove Terme e sull’Accordo di Programma; in questo periodo, dove alcune opere importanti sono state realizzate ed altre sono in corso di realizzazione, occorre essere in grado di valutare attentamente quali sono le reali ricadute occupazionali del progetto, in modo da poter eventualmente valutare possibili cambi di direzione in questo senso.

La presenza di un centro di telelavoro/coworking permetterebbe, a persone di San Pellegrino, di non abbandonare il paese pur non lavorando nel territorio. Nella sua fase iniziale sarebbero sufficienti poche postazioni, ma il sogno sarebbe quello di creare un grande centro comunale di telelavoro, magari convenzionato con più aziende, che potrebbe fungere anche da richiamo per persone che, abitando e lavorando in città, sono in cerca di un posto più “vivibile” dove trasferirsi.

Si ritiene fondamentale sensibilizzare i più giovani alle tematiche di educazione e partecipazione civica. In questo contesto un obiettivo è quello di avvicinare i più giovani a conoscere la realtà del Comune e delle sue varie funzioni, per esempio riproponendo la cerimonia di consegna della Costituzione della Repubblica Italiana ai sanpellegrinesi che raggiungono la maggiore età.

Potrebbe essere interessante creare delle iniziative per stimolare i ragazzi a prendersi cura della conservazione delle aree pubbliche per esempio la pulizia parchi o aiuto a gruppi di volontari già presenti sul territorio.

Si ritiene necessaria la creazione di un ambiente della musica che, oltre a rendere disponibile una sala attrezzata e insonorizzata per garantire la crescita di esperienze musicali tra giovani e meno giovani, possa ampliare l’offerta di corsi musicali. Importante sarà inoltre sostenere e incentivare le associazioni musicali locali nella realizzazione di stage formativi  per i giovani.